Testimonianze - Don Andrea Prosdocimi
In una lettera, datata 20 luglio 1820, don Andrea Prosdocimi Parroco di Grignano descrive la visita da lui fatta alla monaca Agostiniana Maria Felicita Baseggio abitante in Contrada del Duomo, in casa del signor Agostino Rosa: "Vi sono stato come suo direttore spirituale della medesima alla ore quattro pomeridiane. In questo tempo recitai il divino ufficio, ed alla stessa monaca comandai coll'animo mio soltanto in virtù di santa obbedienza il raccoglimento di spirito, e finito che avessi l'ufficio, alcune comunioni spirituali. Accadde tutto secondo il comando dato da me alla medesima monaca Maria Felicita Baseggio. Genuflessa dinanzi ad un crocefìsso, con gomiti delle braccia appoggiata ad una sua sedia, detta volgarmente caregone, fatta la sua preghiera, e le comandate comunioni. Con miei propri occhi viddi il detto caregone alzarsi da terra con modo non naturale assolutamente, indi a poco a poco rivolgersi e staccarsi da gomiti della detta Religiosa monaca Maria Felicita Baseggio, e rimettersi da sé al muro, ch'era in qualche distanza, restata la suddetta senz'appoggio genuflessa. Fatta oltre le affettuose preghiere al suo celeste sposo Gesù Cristo di più espressioni tali, che indicavano presente il suo Signore in figura di Bambolo, com'ella detta monaca Maria Felicita è solita chiamarlo."
Questo testo, come altre lettere, evidenzia che la Serva di Dio era solita pregare nel modo col quale Papa Francesco, durante la quarantena nazionale nelle Sante Messe che celebrava in Santa Marta, invitava quanti non potevano comunicarsi sacramentalmente ad accostarsi a Gesù con la comunione spirituale. Quando due o più persone sono riunite in mio nome io sono presente in mezzo a loro dice Gesù. La comunione spirituale richiama al presenza di Gesù, crea raccoglimento interiore e frequentazione con Dio. E' un portare l'anima a un "tu per tu", un colloquio quotidiano, continuo con Gesù, abituarla a ringraziar e lodare Dio, sorgente di ogni bene.